Another one bites the dust – Queen
Il primissimo riff di basso che ti proponiamo è un capolavoro che tutti conosciamo: stiamo parlando di “Another one bites the dust” (1980), quarto singolo estratto dall’album “The Game” dei Queen.
Il basso suonato dal bravissimo John Deacon, autore dell’intero brano, accompagna con un riff molto orecchiabile il testo insieme a qualche eco tipica della disco music.
La melodia, che fa da marchio di fabbrica al leggendario brano, non è molto complessa: l’ideale per chi ha iniziato a suonare lo strumento da poco e volesse cimentarsi con qualche pezzo memorabile.
Money – Pink Floyd
Un’altro riff di basso inconfondibile.
“Money” fa parte di un vero e proprio gigante del rock progressivo degli anni Settanta: stiamo parlando dell’album “The Dark Side of the Moon” (1973), con la sua iconica copertina formata da un prisma su sfondo nero.
Come si intuisce dal titolo, il testo firmato da Roger Waters tratta di qualcosa con cui abbiamo a che fare ogni giorno, e lo fa in un modo piuttosto singolare: i soldi, protagonisti della banalità quotidiana, sono in grado di portare a galla anche il nostro lato più oscuro. La canzone è infatti una critica all’eccessivo attaccamento al denaro.
Il riff è semplice, abbastanza lento per favorire anche i principianti, e dà una ritmicità molto coinvolgente al brano.
Come as you are – Nirvana
Come non riconoscere il capolavoro dei Nirvana fin dalle prime note? Il riff di basso iniziale è uno dei più belli e memorabili della storia del rock. Prima parte la chitarra e segue poi il basso producendo le stesse note.
Il brano è il secondo estratto dell’album “Nevermind”, vero e proprio capolavoro della band di Kurt Cobain. Non sono mancate però le polemiche sulla melodia che contraddistingue la canzone: la band inglese dei Killing Joke accusarono infatti i Nirvana di aver plagiato il giro di note della loro canzone “Eighties”.
Tuttavia, quando sentiamo quelle note, non possiamo resistere dal prendere in mano lo strumento e darci dentro!
Can’t stop – Red Hot Chili Peppers
Rimaniamo sempre su tempi più recenti con i Red Hot Chili Peppers e il brano “Can’t stop”, settima traccia dell’album “By The Way” (2002).
Il giro di basso, con il celebre crescendo iniziale, ha fatto di questa canzone una delle più ascoltate in tutta la produzione della band.
L’effetto di climax va di pari passo con l’enigmatico testo, che sembra suggerire la crescita di un’incontenibile energia interiore. A suonare il basso è niente di meno che Michael Peter Balzary, noto col nome d’arte Flea e considerato uno dei più talentuosi bassisti di tutta la storia della musica rock e funk.
Come together – The Beatles
Chiudiamo la nostra top 5 dei riff di basso con quello di Paul McCartney, che fa da sottofondo a una delle canzoni più celebri del quartetto di Liverpool. Stiamo parlando di “Come together” (1969), traccia dell’album “Abbey Road”.
Ad accompagnare il criptico testo della canzone, un riff di basso che fu rallentato rispetto al progetto originale proprio per rendere l’effetto sull’ascoltatore ancora più ipnotico.
Una canzone che ci fa venire voglia di prendere un volo per il Regno Unito e tornare a vivere come si faceva una volta, a tempo di rock e con sgargianti vestiti colorati.
Da oggi puoi iniziare gratis a imparare a suonare il basso (e non solo).